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Sven Felix Kellerhoff - Il libro proibito di Hitler [Italian]
Ogni grande movimento di questa terra scrive Hitler nelle prime pagine del Mein Kampf deve la propria crescita ai grandi oratori e non ai grandi scrittori. Eppure, osserva: Per lesposizione armonica e coerente di una dottrina occorre che i suoi principi fondamentali siano fissati per sempre. Nel 1924 Hitler ha bisogno di trovare ascolto presso i suoi sostenitori. Dal carcere di Landsberg, in cui e rinchiuso per alto tradimento dopo il putsch fallito, ridefinisce gli obiettivi del movimento, ne progetta levoluzione. Mette nero su bianco la sua visione del mondo. Questo saggio, basato su fonti archivistiche finora inaccessibili, dissipa la confusione sul delirante manifesto di Hitler ripercorrendo la sua evoluzione dalla prima stesura alle controversie attuali, facendo luce sulla sua genesi ammantata di leggende e individuandone le fonti. Le informazioni autobiografiche, per esempio, non sono affidabili: il padre non era un oppositore della monarchia austroungarica, ma un funzionario doganale ripetutamente promosso per i suoi servigi e la sua lealta. E poi, da dove derivo lantisemitismo di Hitler? Quali crimini del regime nazionalsocialista si ispirarono direttamente al Mein Kampf? Leggendo il libro era forse possibile prevedere quale metodo di sterminio sarebbe stato utilizzato ad Auschwitz? E come reagi il pubblico? Come si sviluppo il dibattito dopo il 1945? Fu davvero un bestseller mai letto? O forse e vero il contrario, e milioni di tedeschi lessero la voce originale del Fuhrer? E infine: quali sono le prospettive per il futuro? Quella del Mein Kampf e una lettura che fa male, mostruosa, perturbante scrive lautore, eppure fare luce e sempre meglio che tacere o nascondere.