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Isaac Asimov - Visioni di robot [Italian]
La Prima legge fondamentale della robotica dice: un robot non pu recare danno agli esseri umani. La Seconda: un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, tranne quando tali ordini siano in contrasto con la Prima legge. La Terza: un robot deve salvaguardare la propria esistenza purch ci non sia in contrasto con la Prima e la Seconda legge. A partire dagli anni Quaranta, con questi semplici enunciati, Isaac Asimov cambia radicalmente il modo di scrivere fantascienza: i robot non sono pi una minaccia, figli di una tecnologia incontrollata pronti a ribellarsi agli esseri umani, ma strumenti raffinati, progettati per compiti specifici. I suoi robot sono macchine, non metafore. Se elencare le Tre leggi facile, applicarle pu generare errori, inganni, situazioni paradossali: robot che mentono a fin di bene o che arrivano a interrogarsi sulla propria natura. Come Andrew, protagonista di L'uomo bicentenario, in grado di provare qualcosa di simile alle emozioni e desideroso di esplorare i confini che separano la sua esistenza artificiale da quella degli umani. O come le macchine esaminate dalla robopsicologa Susan Calvin, portatrici di errori di programmazione cos simili ai nostri difetti e debolezze, impensabili in strumenti teoricamente perfetti. Le visioni di Asimov travalicano la narrativa di genere per diventare la cronaca affascinante del viaggio dell'uomo verso il futuro, con tutto il suo vissuto di paure, desideri e speranze. Le sue opere interrogano il modo in cui la tecnologia agisce sulle emozioni pi profonde dell'umanit. I racconti di "Visioni di robot" parlano di colonie nello spazio, macchine pensanti e miracoli della scienza, ma soprattutto, oggi pi che mai, colpiscono il cuore del lettore con dilemmi universali: quali sono i limiti morali nell'uso delle scoperte scientifiche? In che modo la tecnologia sta spostando i confini stessi dell'umano?